Cose belle da non dimenticare, 2014

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L’anno che si è chiuso è stato ricco e denso, in alcuni momenti così pieno di avvenimenti, progetti e stimoli, da non lasciare molto tempo alla riflessione e ai commenti. Tuttavia ci sono alcune cose che vorrei condividere con i lettori di questo blog, per non dimenticarle e farne tesoro. Innanzi tutto due serate di Sasha Waltz : la prima offriva due pezzi brevi e un terzo sostanzioso, cioè Scène d’amour, L’après-midi d’un faune e il Sacre alla Staatsoper im Schiller Theater di Berlino il 21 novembre; l’altra, nell’ambito del Berliner Festspiele il 30 dello stesso mese, presentava i frutti della collaborazione della Waltz con il musicista contemporaneo Wolfgang Rihm, per una composizione del 2008 dal titolo Jagden und Formen (Cacce e Forme), non ancora eseguita a Berlino.

Sappiamo tutti cosa vuol dire rimontare un pezzo di repertorio contemporaneo dal significato dirompente come il Sacre; ne abbiamo parlato più volte qui, abbiamo detto di versioni più o meno riuscite e il paragone con la coreografia originaria di V. Nijinsky o perlomeno con la sua ricostruzione filologica e con il modello quasi “archetipico” creato da Pina Bausch dovrebbe terrorizzare chiunque. Invece fortunatamente, il passato carico di suggestioni e la potenza della composizione musicale di I. Strawinskj attirano come calamite coreografi di tutte le nazionalità, scuole ed età anagrafiche. Sembra che sia una sfida o un punto d’onore, ma nessuno in realtà resiste e a un dato momento della propria carriera si lancia.

La Waltz si era da tempo avvicinata molto all’idea, e già in Continu (composto tra l’altro sulla sinfonia Arcana di E. Varèse e visto anche a Roma) dava l’impressione di sapere muovere le masse sul palcoscenico come in un grande rito primordiale. Così è stato: il suo Sacre, molto potente e suggestivo, non si allontana dall’idea di ricongiungimento con la ciclicità dell’universo, le stagioni della Terra e i riti barbarici di fertilità della Russia pagana (idea centrale nella composizione di Nijinsky), anzi cita proprio questi elementi, stilizzandoli tuttavia, per costruire flussi dirompenti di movimenti maschili e femminili, che si rincorrono come ondate potenti, sconquassanti e lasciano i partecipanti del rito sacro sfibrati, disorientati e tuttavia vivi, pulsanti una nuova, più fragile e “contemporanea” energia.

Sasha Waltz omaggia dichiaratamente la Bausch, con i costumi semplici dalle sfumature della sabbia e del cemento; con un mucchio di pietrisco al centro del palco che verrà calpestato, scavalcato, sparso e quasi arato come un campo da fertilizzare; con i capelli lunghi e sciolti delle sue danzatrici e la potenza al testosterone dei suoi danzatori.  Ma quel che più resta in mente alla fine è, come nella versione bauschiana, il sottile e raffinatissimo lavoro di lettura della partitura musicale. La musica di Strawinsky  è “accompagnata” dai corpi in movimento con la precisione e la ricchezza coloristica di un’altra, seconda, orchestra: un’orchestra di carne, sangue e sudore, di respiri, movimenti e gesti non solo simbolici, non solo astratti, ma autentici e concreti come nella vita.

Questa genialità della coreografa tedesca, questa sua capacità di tradurre una partitura musicale in una scrittura dinamica altrettanto complessa, cesellata ma leggibile appare altrettanto chiaramente in Jagden und Forme. La musica di Rihm è colta e difficile, persino ostica direi, ma l’operazione a quattro mani che ne scaturisce è fluida, godibile ed entusiasmante. Non si tratta solo di comporre bene, coreografando con precisione; si tratta casomai qui di tessere una trama per voci molteplici, strumentali e fisiche, se così si può dire, tutte protagoniste sul palcoscenico nudo in cui il Wolgang Rihm Ensemble Modern  (un’orchestra da camera molto ricca) e la compagnia Sasha Waltz & Guests agiscono insieme, intrecciando le azioni, cedendosi a vicenda gli spazi e dialogando realmente. Ci vogliono certo musicisti motivati e danzatori rispettosi, ma le due cose non mancavano in questa splendida serata berlinese. Personalmente mi auguro di potere rivedere presto questo pezzo, in Italia, all’interno magari di un importante festival di musica contemporanea.

 

Sacre

L’après-midi d’un faune, Scène d’amour, Sacre

Coreografie Sasha Waltz

Musiche di Claude Debussy, Hector Berlioz, Igor Strawinsky

Staatsoper im Schiller Theater, 21 novembre 2014 , Berlino

 

Jagden und Formen

Progetto di Sasha Waltz & Guests con Ensemble Modern

Coreografia Sasha Waltz

Musica Wolfgang Rihm

Haus Der Berliner Festspiele, 30 novembre 2014, Berlino

 

 

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