Martha e le sue sorelle

Eravamo tre sorelle, Martha, Mary, Geordie.                

Da piccole abbiamo perso un fratellino.

Geordie è restata molto tempo vicino a me. Curando la casa, occupandosi della gestione della scuola. O dietro di me, misurandosi con qualche piccola coreografia. Meglio non parlarne. (…)

Tre sorelle. Una, condannata a vivere questa crisi ripetitiva, a subire questa trance allo stesso tempo estatica e asfissiante dell’asma. Un’altra, condannata? decisa? a dominarla, a farla subire e ripetere senza fine ad altri, contract-release… Per tutta la sua vita. Preferibilmente lunga.

Delle nevrotiche, queste ragazze Graham, si sogghignerà. Immagino che nel 1840, utilizzando altri termini, lo si dicesse volentieri delle sorelle Brontë, laggiù nell’aridità spazzata dal vento delle lande dello Yorkshire. Geordie posseduta dallo spasmo respiratorio.  Martha – l’arrogante!-  che pretendeva di possederlo.

No, troppo semplice, troppo evidente! Non è andata così. Ho osservato, messo alla prova il corpo. Il mio, quello dei miei allievi. Ne ho ricavato questa verità fondamentale, non ho fatto che prolungare, esacerbare si può dire, ciò che accade a ognuno quando respira: la contrazione del diaframma per espellere l’aria, il rilassamento che ne consegue al momento in cui i polmoni, felici, come spugne beate, si dilatano e si nutrono. Una verità al contempo logica e organica, esasperata dal mio desiderio di rendere visibile, spettacolare, questa dinamica interna discreta.

Niente di più. Il che è già qualcosa. Era là, dentro di me, all’interno di ciascuno. Bisognava solo strapparla fuori.

Tratto da Martha ou le mensonge du mouvement di Claude Pujade-Renaud, Actes Sud/Babel, 1996, Paris ( la traduzione è mia)  

Un Commento

  1. Bellissimo questo passo!
    Sono ignorante,lo so, ma…ci sono scritti di Martha tradotti in italiano? Oppure si possono leggere solo in lingua originale…?

    • monicavannucchi

      @tania, ma quale ignorante, non scherziamo, dai! In italiano è uscita per garzanti la vera autobiografia “Martha Graham memoria di sangue”, 1992 ,(prefazione di leonetta bentivoglio ) secondo me non entusiasmante da leggere… questa qui invece è una fiction scritta da una scrittrice/danzatrice, sua ex allieva. ciao!

  2. giulia

    monica ti lascio un link.è un pezzo d Jan Fabre,sicuramente lo conosci…mi è venuto in mente ripensando al lavoro di oggi col testo…danza e parola insieme..in questo caso in modo estremo..non so se è di tuo gusto, ma io ho i brividi(oltre che per la febbre 😦

  3. monicavannucchi

    @giulia, speriamo che la febbre passi presto!! bello questo frammento, Fabre intenso e impegnativo come sempre… (guarda i miei vecchi post sul suo lavoro se ne hai voglia), ma le mie di martedì scorso erano solo delle sollecitazioni, per darvi delle idee di paralleli possibili, niente di più 🙂 a presto, in piena forma , mi raccomando! m.

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